Short Belfast

Short Belfast
Uno Short Belfast della Transmeridian Air Cargo in sosta all'aeroporto di Londra-Stansted, 1979.
Descrizione
Tipoaereo da trasporto
Equipaggio5 (2 piloti, ingegnere di volo, navigatore e addetto al carico)
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Short Brothers plc
Data primo volo5 gennaio 1964
Utilizzatore principaleRegno Unito (bandiera) Royal Air Force
Altri utilizzatoriAustralia (bandiera) HeavyLift Cargo Airlines
Regno Unito (bandiera) TAC HeavyLift
Regno Unito (bandiera) Transmeridian Air Cargo
Esemplari10
Dimensioni e pesi
Lunghezza41,70 m (136 ft 5 in)
Apertura alare48,10 m (158 ft 10 in)
Altezza14,33 m (47 ft 0 in)
Superficie alare229,1 (2 466 ft²)
Peso a vuoto59 020 kg (130 000 lb)
Peso max al decollo104 325 kg (230 000 lb)
Capacità333 (11 750 ft³)
fino a 36 288 kg (80 000 lb)
Capacità combustibile80 720 lb
Propulsione
Motore4 turboeliche Rolls-Royce Tyne R.Ty.12, Mk. 101
Potenza5 730 shp (4 270 kW) ciascuna
Prestazioni
Velocità max576 km/h (358 mph)
Velocità di salita5,4 m/s (1 060 ft/min)
Autonomia8 368 km (5 200 mi) con il pieno di carburante
1 575 km (970 mi) con il massimo carico
Tangenza9 144 m (30 000 ft)

Dati estratti da Enciclopedia l'Aviazione[1]

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Vista posteriore di uno Short Belfast della HeavyLift Cargo Airlines.
Lo Short Belfast G-BFYU della HeavyLift a Bari-Palese nel 1985.

Lo Short Belfast era un quadrimotore turboelica aereo da trasporto ad ala alta prodotto dall'azienda britannica Short Brothers plc negli anni sessanta.

Proposto come aereo da trasporto tattico alla Royal Air Force, il Belfast possedeva una maggiore capacità di carico del pari ruolo contemporaneo C-130 Hercules, ma venne prodotto solo in 10 esemplari, anche per la grande diffusione degli analoghi modelli statunitensi, rimanendo operativo nei reparti della RAF fino alla metà degli anni settanta.

Radiato già ai tempi della guerra delle Falkland, ha continuato ad operare con profitto con compagnie aeree private di trasporto civile.

  1. ^ Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.12), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983.

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