Signoria di Rimini

Signoria di Rimini
Signoria di Rimini - Stemma
Motto: Elephas indus culices non timet
(it: L'elefante asiatico non teme le zanzare)[1]
Signoria di Rimini - Localizzazione
Signoria di Rimini - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue parlateVolgare, romagnolo
CapitaleRimini
Dipendente daStato Pontificio
Politica
Forma di governoMonarchia
(signoria)
Nascita1295 con Malatesta da Verucchio
Causaespulsione da Rimini delle famiglie ghibelline da parte di Malatesta
Fine1500 con Pandolfo IV Malatesta
Causaoccupazione di Cesare Borgia e annessione allo Stato Pontificio
Territorio e popolazione
Bacino geograficoestremità sud-orientale dell'attuale Romagna, presso il Montefeltro e il territorio di Pesaro
Massima estensione800 km² circa (senza le signorie di Cesena e Pesaro)[2] nel secolo XV
Popolazione15.000 abitanti circa[3] nel secolo XV
Economia
ValutaZecca autonoma (1157-1468)
RisorseAgricoltura, allevamento, itticoltura
Commerci conFeudi limitrofi
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Classi socialiPiccola nobiltà feudale, clero, agricoltori, allevatori, pescatori
Evoluzione storica
Preceduto da Libero comune di Rimini
Succeduto daStato Pontificio (bandiera) Stato Pontificio

La signoria di Rimini è stata un'entità territoriale autonoma esistita dal 1295 al 1500, costituita da Malatesta da Verucchio dopo il periodo comunale della città e governata dai suoi discendenti per più di duecento anni. Successivamente all'occupazione da parte di Cesare Borgia e all'incorporazione nei domini della Chiesa, nel biennio 1522-1523 Pandolfo IV Malatesta, detto Pandolfaccio, riconquistò il potere e anche nel periodo 1527-1528, insieme al figlio Sigismondo (1498-1543), allorché il territorio fu definitivamente annesso allo Stato Pontificio.[4]

  1. ^ Rimondini, p. 31: uno dei vari motti malatestiani
  2. ^ Nissim Rossi, p. 10
  3. ^ Nissim Rossi, p. 11
  4. ^ Turchini, p. 54

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