Simonetta Cattaneo | |
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Ritratto di giovane donna (1482–1485 ca.) di Botticelli, esposto al Städelsches Kunstinstitut di Francoforte. Si è ipotizzato possa essere un ritratto idealizzato di Simonetta. | |
Nobildonna | |
Nome completo | Simonetta Cattaneo Vespucci |
Nascita | Genova o Portovenere, 28 gennaio 1453 |
Morte | Firenze, 26 aprile 1476 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Ognissanti (Firenze) ma la tomba non esiste più |
Dinastia | Cattaneo |
Padre | Gaspare Cattaneo della Volta |
Madre | Caterina Violante Spinola |
Consorte | Marco Vespucci |
Simonetta Vespucci, nata Cattaneo (Genova o Portovenere, 28 gennaio (?) 1453 – Firenze, 26 aprile 1476), fu una gentildonna italiana, tra le più note del Rinascimento, ritenuta la musa ispiratrice di Sandro Botticelli[1].
Venne amata da Giuliano de' Medici, il fratello minore di Lorenzo il Magnifico. Alcuni ritengono si possa riconoscere nelle vesti della dea Venere nella Nascita di Venere di Sandro Botticelli oppure nella stessa dea, in Flora ed in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell'allegoria della Primavera.[2] Tali identificazioni sono però prive di riscontri nelle fonti storiche, come dimostrato sin dal 1930 da Jacques Mesnil[3] e ribadito da Ernst Gombrich, che definì l'identificazione con Simonetta un mito romantico,[4] seguito dalla maggior parte della letteratura critica successiva.[5]
È stato ipotizzato sia stata ritratta da altri artisti, come Piero di Cosimo che dipinse il Ritratto di Simonetta Vespucci, nel quale è raffigurata come la regina Cleopatra, con un aspide che le cinge il collo. Anche questa identificazione è stata però ritenuta improbabile da gran parte della letteratura critica, dato che il dipinto è identificabile con quello visto da Vasari in casa di Francesco da Sangallo, da lui nominato solo come una Cleopatra senza far menzione Simonetta.[6] Allo stato attuale delle conoscenze non è dunque possibile identificare in modo sicuro il volto della Vespucci in nessuna opera d'arte a noi giunta.