Un simulacro è un'apparenza che non corrisponde necessariamente a una realtà sottostante ma che può derivare da un modello originale in modo distorto, parziale o ingannevole, assumendo così un significato ambiguo tra rappresentazione e autonomia; in ambito filosofico, in particolare secondo Jean Baudrillard, il simulacro non è più una semplice copia di qualcosa di reale ma un'immagine che ha perso ogni riferimento al reale e si alimenta di sé stessa in un ciclo autoreferenziale, mentre in un'accezione più ampia può indicare una duplicazione infedele o inautentica che sostituisce l’originale senza però coincidere con esso. La parola deriva dal latino simulacrum, statua, figura, e indicava originariamente l'immagine o la rappresentazione di una divinità, in special modo nelle celle dei templi, oggetto di culto nell'antichità[1].