Sindrome di ruminazione

Sindrome di ruminazione
Specialitàpsichiatria
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10P92.1 e F98.2
MeSHD000079562
MedlinePlus001539
eMedicine916297

La sindrome di ruminazione è un disturbo sottodiagnosticato cronico di motilità caratterizzato dal rigurgito senza sforzo della maggior parte dei pasti consumati a causa dell'involontaria contrazione dei muscoli attorno l'addome.[1] Non vi sono sintomi quali conati di vomito, nausea, bruciori di stomaco, odore, o dolori addominali associati al rigurgito, come invece tipicamente accade nei casi di vomito. Nel passato il disturbo sembrava riguardare soltanto neonati, bambini e persone con disabilità cognitive (la frequenza del disturbo raggiunge picchi del 10% nei pazienti ricoverati con diversi tipi di disabilità mentali). Attualmente tuttavia il disturbo viene diagnosticato in un numero crescente di altrimenti sani adulti e adolescenti, sebbene vi sia una carenza generale di conoscenza del problema da parte di medici, pazienti e popolazione in generale.

La sindrome di ruminazione si presenta essa stessa in modi differenti, con una spiccata differenza di sintomi tra un adulto mentalmente sano e un neonato oppure una persona con disabilità mentali. Come altri disturbi gastrointestinali, la sindrome di ruminazione può peggiorare le condizioni di vita di chi ne è affetto e comprometterne la vita sociale individuale. È stata collegata all'insorgenza della depressione.

Vi sono pochi dati al riguardo agli individui altrimenti sani affetti dalla sindrome di ruminazione, poiché la maggioranza degli individui affetti non rivela la propria condizione e spesso vi sono casi di diagnosi errate a causa della sintomatologia simile a quella di altri disturbi di stomaco ed esofago, quali gastroparesi e bulimia nervosa. Questi sintomi includono l'erosione indotta dagli acidi dell'esofago e dello smalto, alitosi, malnutrizione, grave perdita di peso ed un appetito inestinguibile. L'individuo affetto dalla sindrome può avere un rigurgito entro un minuto a seguito dell'ingestione e questo ciclo ingestione-rigurgito può essere scambiato per un sintomo di bulimia.

La diagnosi della sindrome non è invasiva e si basa sull'anamnesi del paziente. Il trattamento ha buone possibilità di riuscita, con l'85% dei casi trattati che risponde positivamente, inclusi neonati e individui con disabilità mentale.


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