Small Change

Small Change
album in studio
ArtistaTom Waits
Pubblicazione21 settembre 1976[1][2]
pubblicato negli Stati Uniti
Durata49:28
Dischi1
Tracce11
GenereBlues
Rock
Folk
Folk rock
EtichettaAsylum Records (7E-1078)
ProduttoreBones Howe
RegistrazioneHollywood al Wally Heider Recording, 15, 19, 20, 21 e 29 luglio 1976
FormatiLP / CD / MC
Tom Waits - cronologia
Album precedente
(1975)
Album successivo
(1977)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[3]
Robert Christgau[4]B-
Debaser[5]
Sputnikmusic[6]4.5 (Superb)
Piero Scaruffi[7]
Ondarock[8]
Dizionario del Pop-Rock[9]
24.000 dischi[10]

Small Change è il quarto album del cantautore statunitense Tom Waits, pubblicato il 21 settembre 1976.

Nonostante si possa avere, tramite l'ascolto dell'album, l'immagine di Waits in un fumoso locale della West Coast anni settanta intento a cantare e comporre i pezzi, Small Change non si presenta come un album triste, ma anzi vi si possono trovare tonalità leggere ed addirittura pezzi ironici, come The Piano Has Been Drinking (Not Me). Ad ogni modo il background dell'album è la desolazione e soprattutto, il bere, elementi caratterizzanti l'America periferica di quegli anni.[senza fonte]

  1. ^ (EN) Cash Box, George Albert, 16 ottobre 1976, p. 40, https://worldradiohistory.com/Archive-All-Music/Cash-Box/70s/1976/Cash-Box-1976-10-16.pdf. URL consultato il 21 agosto 2020.
  2. ^ (EN) Billboard, Lee Zhito, 30 ottobre 1976, p. 31 (New LP/Tape Releases), https://worldradiohistory.com/Archive-Billboard/70s/1976/Billboard%201976-10-30.pdf. URL consultato il 21 agosto 2020.
  3. ^ (EN) Small Change, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 21 agosto 2020.
  4. ^ (EN) Robert Christgau: CG: Tom Waits, su robertchristgau.com.
  5. ^ Tom Waits - Small Change, su debaser.it.
  6. ^ (EN) Tom Waits - Small Change, su sputnikmusic.com.
  7. ^ The History of Rock Music. Tom Waits, su scaruffi.com.
  8. ^ Tom Waits, su ondarock.it.
  9. ^ Enzo Gentile e Alberto Tonti, Dizionario del Pop-Rock, Baldini & Castoldi, 1999, p. 1052.
  10. ^ Riccardo Bertoncelli e Chris Thellung, 24.000 dischi, Zelig, 2005, p. 1061.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Nelliwinne