Solfuro di carbonio | |
---|---|
Nome IUPAC | |
disolfuro di carbonio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CS2 |
Massa molecolare (u) | 76,14 g/mol |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-843-6 |
PubChem | 6348 |
SMILES | C(=S)=S |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,26 (20 °C) |
Indice di rifrazione | 1,628 |
Solubilità in acqua | 2,9 g/L (20 °C) |
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua | 2,00 |
Temperatura di fusione | −111 °C (162 K) |
Temperatura di ebollizione | 47 °C (320 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Punto di fiamma | −30 °C (243 K) |
Limiti di esplosione | 1 - 60 Vol% |
Temperatura di autoignizione | 100 °C (373 K) |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 225 - 302 - 315 - 319 - 361 - 372 - 412 |
Consigli P | 201 - 210 - 273 - 280 - 308+313 - 337+313 [1] |
Il solfuro di carbonio (nome sistematico: disolfuro di carbonio) è un composto binario del carbonio tetravalente con lo zolfo, avente formula molecolare CS2.
La sua molecola è isoelettronica di valenza con l'anidride carbonica e, in analogia a quest'ultima, CS2 è considerato la tioanidride dell'acido tritiocarbonico H2CS3,[2][3] composto instabile al pari dell'acido carbonico H2CO3,[4] e dal quale derivano i corrispondenti tiosali, importanti in chimica analitica qualitativa.[5]
A temperatura ambiente il solfuro di carbonio si presenta come un liquido incolore molto volatile (Teb. = 46,25 °C) ed estremamente infiammabile, dall'odore etereo piacevole[6] che ricorda in parte quello dolce del cloroformio.[7][8] Al contrario, in campioni commerciali non purissimi presenta un caratteristico odore sgradevole.[7] Il solfuro di carbonio è fotosensibile e va conservato in recipienti metallici o bottiglie scure, perché l'esposizione alla luce causa una parziale decomposizione con la formazione di una colorazione gialla e la comparsa dell'odore sgradevole.[9]
È un composto irritante e tossico a causa della sua interazione con il sistema nervoso centrale, come pure COS,[9] e nocivo alla riproduzione.[6]
È un composto apolare, pochissimo solubile in acqua, 2,9 g/L, ≈ 0,038 M (20 °C)[10] e con costante dielettrica molto bassa: εr = 2,64;[11] tuttavia, è un ottimo solvente, particolarmente apprezzato per cere, grassi, idrocarburi e sostanze non polari in genere;[12] è inoltre il migliore conosciuto per elementi puri quali zolfo elementare, 35,5 g/100 g, e fosforo bianco (P4), 89 g/100 g.[13]
Il solfuro di carbonio è solubile in ogni rapporto con il tetracloruro di carbonio, il benzene, il cloroformio, l'etere di petrolio, l'etere, l'alcool assoluto e l'anidride solforosa liquida; nel metanolo (87,2 g/100 g) è molto solubile, come pure in dimetilsolfossido (45 g/100 g) ed è solubile pure nel tricloruro di fosforile, mentre è praticamente insolubile in solfolano.[14]
Di CS2 sono noti anche gli analoghi con il selenio (CSe2, liquido giallo, p. eb. 125,5 °C[15]) e con il tellurio (CTe2, liquido[16]), che sono via via più instabili, nonché i composti misti CSSe e CSTe.[2][17]
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :8