«Poiché la mia è la storia di un uomo nato in libertà, che poté godere dei benefici di tale condizione per trent'anni in uno Stato libero e che poi fu rapito e venduto come schiavo e tale rimase fino al felice salvataggio, avvenuto nel mese di gennaio del 1853, dopo dodici anni di cattività, mi è stato suggerito che queste mie vicissitudini potrebbero rivelarsi molto interessanti per il grande pubblico.»
(Solomon Northup, incipit di 12 anni schiavo [Twelve Years a Slave], autobiografia[1].)
Immagine di Solomon Northup tratta dalla sua autobiografia
Venne ridotto in stato di schiavitù, dopo essere stato rapito da alcuni trafficanti. Appena riacquistò la libertà, dopo 12 anni e dopo varie traversie, scrisse una autobiografia intitolata Twelve Years a Slave (12 anni schiavo)[2], pubblicata la prima volta nel luglio del 1853 e assistito nella stesura da David Wilson, un avvocato di spicco di New York, già autore di due pubblicazioni sulla storia locale, e abolizionista. Vendette all'epoca 30 000 copie e fu considerata un bestseller.
^ Solomon Northup, 12 anni schiavo, in Collana I volti della storia 294, traduzione di Nello Giugliano, 1ª ed., Roma, Newton Compton Editori, febbraio 2014, ISBN978-88-541-6062-0.