La spedizione Nimrod (in inglese Nimrod Expedition), conosciuta anche come spedizione antartica britannica 1907-09 (British Antarctic Expedition 1907-09), è stata una missione esplorativa delle regioni antartiche svoltasi tra gli anni 1907-09. Prima delle tre spedizioni antartiche comandate da Ernest Shackleton[1], venne finanziata con donazioni private e prestiti, senza un esplicito supporto governativo o istituzionale. Per la missione, Shackleton scelse un veliero di 40 anni con una stazza di 334 tonnellate, la Nimrod[2] ed un equipaggio con poca esperienza di regioni polari.
Inizialmente la spedizione ebbe una risonanza mediatica assai minore della spedizione Discovery di Robert Falcon Scott di sei anni prima, ma l'interesse del pubblico britannico aumentò man mano che divennero noti i risultati raggiunti. Anche se il Polo Sud non venne conquistato, Shackleton riuscì a stabilire un nuovo Farthest South a 88°23′S, a meno di cento miglia geografiche dal Polo[3]. Durante la spedizione un gruppo condotto dal geologo Edgeworth David raggiunse il Polo Sud Magnetico e venne scalato per la prima volta il monte Erebus, il vulcano attivo dell'isola di Ross.
Il gruppo scientifico portò a termine estese ricerche geologiche, zoologiche e meteorologiche. Il sistema logistico ideato da Shackleton, che includeva l'utilizzo combinato di pony della Mongolia, motoslitte e cani da slitta, era per l'epoca innovativo e, malgrado la sua scarsa efficacia, venne riproposto da Scott nella tragica spedizione Terra Nova.
Al ritorno, Shackleton sopravvisse allo scetticismo della Royal Geographical Society sulla validità delle sue conquiste[4] e ricevette numerosi onori pubblici, incluso l'Ordine Reale Vittoriano concesso da re Edoardo VII. Shackleton riuscì a coprire le spese sostenute grazie a generose sovvenzioni governative, ricavando dalla spedizione anche un modesto profitto. Anche se nel giro di tre anni il Farthest South di Shackleton sarà superato prima da Roald Amundsen e poi da Scott, che raggiungeranno entrambi il Polo Sud, Amundsen scrisse al momento del suo trionfo «il nome di Sir Ernest Shackleton sarà per sempre scritto negli annali delle esplorazioni antartiche a lettere di fuoco»[5].