Spedizione navale britannica contro Napoli parte del teatro italiano della guerra di successione austriaca | |||
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Il porto di Napoli nel 1718 | |||
Data | 19-20 agosto 1742 | ||
Luogo | Golfo di Napoli | ||
Esito | Ritiro del contingente napoletano aggregato all'esercito spagnolo | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Il 19 agosto 1742, durante la guerra di successione austriaca, una flottiglia della Royal Navy irruppe nel golfo di Napoli e costrinse il re di Napoli e Sicilia Carlo di Borbone, sotto la minaccia di un bombardamento, a ritirare dal conflitto le truppe inviate nel Nord Italia in appoggio alla Spagna contro l'Austria, alleata della Gran Bretagna.
Le forze inglesi, al comando del commodoro William Martin, comprendevano un vascello da 70 cannoni come nave ammiraglia (la HMS Ipswich), altri due da 50 cannoni, uno da 40, una fregata da 20 e quattro bombarde, sufficienti ad imporre la volontà della Gran Bretagna a re Carlo, considerate le scarse difese della città.
A causa del parallelo tentativo di insurrezione organizzato dal partito filoaustriaco, l'impatto dell'azione fu tale che Michelangelo Schipa, massimo storico del periodo carolino, scrisse che «per poco quell'anno 1742 non fu l'ultimo dell'indipendenza del Regno, in otto anni di vita non ancora giustamente apprezzata da' contemporanei»[1].