Capi dei ghibellini genovesi (insieme ai Doria) nel XIII secolo, gli Spinola furono una delle cosiddette "quauor gentes", cioè le quattro famiglie egemoniche di Genova nel XIII secolo e l'inizio del XIV (Spinola, Doria, Fieschi e Grimaldi).[5][6] All'accesa della egemonia dei "popolares" nella Repubblica (Boccanegra, Adorno, Fregoso, ecc.), furono esclusi delle massime magistrature[7], nonostante l'affermazione del loro dominio feudale nell'entroterra ligure, insieme al comando militare, la diplomazia[4] e negli affari internazionali, in particolare i servizi finanziari e militari a favore di diversi monarchie europei.[8]
Alla riforma aristocratica della Repubblica guidata da Andrea Doria nel 1528, gli Spinola formarono il 1º albergo della nobiltà, affermandosi come la casata che più dogi (12) e senatori (127) donarono alla repubblica, oltre che cardinali (13) e molti altri prelati.[7] Grazie alla loro potenza politica, feudale, militare, economica e sociale, la casata si afferma come una delle più prestigiose d'Europa, ottenendo diversi titoli, alcuni di dignità principesca e ducale, e legandosi con importanti case nobili e sovrani, tra cui i Paleologi di Costantinopoli, gli Aleramici di Saluzzo, del Finale, i Grimaldi di Monaco, e molti altri.
^Traduzione in italiano: Mi fecero e mi plasmarono.