Sposa di guerra è un termine usato in riferimento alle donne che hanno sposato personale militare straniero in tempo di guerra o durante l'occupazione militare del proprio paese, soprattutto, ma non esclusivamente, durante la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale.
Uno dei più grandi e meglio documentati fenomeni delle spose di guerra fu quello dei militari statunitensi che sposarono le Fräulein tedesche dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1949 oltre 20.000 spose di guerra tedesche emigrarono negli Stati Uniti.[1] Inoltre si stima che ci siano «[...] 15.000 donne australiane che hanno sposato militari americani con sede in Australia durante la seconda guerra mondiale e si trasferirono negli Stati Uniti per stare con i loro mariti».[2] Anche gli alleati militari sposarono molte donne in altri paesi in cui erano di stanza alla fine della guerra, tra cui Francia, Italia,[3] Lussemburgo, Filippine e Giappone. Ciò si verificò anche in Corea e in Vietnam con le guerre successive in quei paesi che coinvolsero le truppe degli Stati Uniti ed altri soldati anticomunisti. Ben 100.000 spose di guerra di G.I. lasciarono il Regno Unito, da 150.000 a 200.000 se ne andarono dall'Europa continentale, 15.500 dall'Australia e 1.500 dalla Nuova Zelanda, tra gli anni 1942 e 1952.[4]
Nel 2008 il Royal British Columbia Museum di Victoria, Columbia Britannica, Canada realizzò una mostra[5], che descriveva l'esperienza delle spose di guerra in Canada e Nuova Zelanda a mezzo della pittura.