La stagione degli uragani atlantici del 2020 è stata una stagione iperattiva e distruttiva, iniziata il 16 maggio 2020, con la formazione della tempesta tropicale Arthur,[1] e terminata il 18 novembre 2020, con il dissipamento dell'uragano Iota. Per la seconda volta, dopo la stagione del 2005, la lista di nomi predefinita è stata esaurita e il NHC è dovuto ricorrere alla lista ausiliaria con i nomi delle lettere greche.[2]
Durante la stagione si sono formati 30 cicloni tropicali o subtropicali, battendo il precedente record di 28 stabilito nel 2005,[3] e dei quali 11 sono approdati negli Stati Uniti continentali, superando il record di 9 risalente al 1916.[n 1] Dei 14 uragani della stagione, sette sono diventati uragani maggiori,[n 2] eguagliando il record stabilito nel 2005.[6] Inoltre, 10 cicloni tropicali sono andati incontro a una rapida intensificazione,[n 3] stesso numero record del 1995.[8]
Per il sesto anno consecutivo la prima tempesta si è sviluppata prima del 1º giugno,[9] inizio ufficiale della stagione così come definito dalla NOAA.[10] A causa della pandemia di COVID-19, diversi funzionari negli Stati Uniti avevano espresso preoccupazione su come l'impatto della stagione avrebbe potuto esacerbare il problema dei contagi.[11]
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^(EN) John L. Beven II e Robbie Berg, Tropical Cyclone Report: Hurricane Marco (PDF), su nhc.noaa.gov, National Hurricane Center, 31 marzo 2021. URL consultato il 27 maggio 2021.
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