Status Quo | |
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Gli Status Quo in concerto nel 2005; da sinistra Rick Parfitt, Francis Rossi, John 'Rhino' Edwards e Andy Bown | |
Paese d'origine | Regno Unito |
Genere | Hard rock[1] Blues rock[2][3] Boogie rock[1] Rock psichedelico[1] |
Periodo di attività musicale | 1962 – in attività |
Etichetta | Pye Records Vertigo Universal Records Phonogram Polydor PolyGram Eagle Records Sanctuary Records Fourth Chord Records |
Album pubblicati | 51 |
Studio | 33 |
Live | 8 |
Raccolte | 10 |
Sito ufficiale | |
Gli Status Quo sono un gruppo musicale rock britannico caratterizzato da una forte vena boogie, che ha riscosso molto successo negli anni settanta. La formazione fu fondata dal bassista Alan Lancaster e dal chitarrista Francis Rossi nel 1962.
Tra i pochi gruppi degli anni sessanta in grado di mantenersi sulla cresta dell'onda fino agli anni 2020, hanno costruito la loro carriera su un grande livello di successo durato decenni soprattutto nel Regno Unito, dove vengono considerati una sorta di istituzione nazionale.[4][5][6][7][N 1] La band è una tra le più longeve del panorama musicale inglese e mantiene ancora una consistente popolarità internazionale.[8][9][10][11]
Autori di una vasta discografia, devono molto della loro fama alla produzione di un hard-boogie rock lineare e facilmente riconoscibile, fondato su una salda tecnica a intreccio tra chitarre elettriche, struttura di base essenziale in tre accordi e coinvolgenti esibizioni dal vivo.[12] Dopo essere stati oggetto dai primi anni settanta di giudizi contrastanti e spesso altamente spregiativi, grazie all'elevato grado di longevità raggiunto e ad una rivalutazione della loro opera hanno ottenuto una netta riabilitazione critica nell'ultima fase della carriera.[13][14]
Vengono ricordati per la produzione di incisioni per genere e stile assai diverse tra loro, quali il classico psichedelico Pictures of Matchstick Men (1968),[15] l'hard rock di Down Down (1975),[16] il boogie-rock di Rockin' All Over the World (1977),[17] il rock da discoteca di Whatever You Want (1979)[18] e la ballata antimilitarista In the Army Now (1986).[19]
Tra i primati detenuti figura anche il record del maggior numero di singoli piazzati nelle classifiche inglesi, più di sessanta hit dal 1968 al 2010.[20][21]
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