Stefano degli Angeli

Martial Desbois - Stefano degli Angeli.
Problemata geometrica sexaginta, 1658

Stefano degli Angeli (Venezia, 23 settembre 1623Padova, 11 ottobre 1697) è stato un matematico e filosofo italiano. Degli Angeli fu uno dei più autorevoli sostenitori della teoria degli infinitesimi, che difese dalle critiche di Guldino, Tacquet e Bettini.[1] Dal 1654 al 1667 si dedicò allo studio della geometria, continuando le ricerche di Bonaventura Cavalieri e Evangelista Torricelli.[2] Passò quindi alla meccanica, entrando in conflitto con Giovanni Alfonso Borelli e Giovanni Riccioli.[2]

  1. ^ Sui motivi di questa polemica informano E. GIUSTI, Bonaventura Cavalieri and the Theory of Indivisibles, Roma, Ed. Cremonese, 1980 e ID., Dopo Cavalieri. La discussione sugli indivisibili, in La storia delle matematiche in Italia, Atti del Convegno a c. di O. Montaldo e L. Grugnetti, Cagliari, Istituto dell'Università, 1984, pp. 85-114, G. GIORELLO, Il 'novello Edipo' e i suoi 'cani da caccia', ora in ID., Lo spettro e il libertino. Teologia, matematica, libero pensiero, Milano, Mondadori, 1985, pp. 147-50 e E. FESTA, La querelle de l'atomisme: Galilée, Cavalieri et les jésuites, in «La Recherche», XXI, 1990, fasc. 224, pp. 1038-47.
  2. ^ a b DBI.

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