Khankendi comune | |
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(AZ) Xankəndi (HY) Ստեփանակերտ | |
Localizzazione | |
Stato | Azerbaigian |
Distretto | Non presente |
Territorio | |
Coordinate | 39°48′55″N 46°45′07″E |
Altitudine | 813 m s.l.m. |
Superficie | 29,12 km² |
Abitanti | 75 000 (2021) |
Densità | 2 575,55 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | azero |
Prefisso | +374 97 |
Fuso orario | UTC+4 |
ISO 3166-2 | AZ-XA |
Targa | 22 e 90 |
Cartografia | |
Khankendi o Step'anakert (in azero Xankəndi, in armeno Ստեփանակերտ) è una città nella regione del Nagorno Karabakh, in Azerbaigian.[1]
La città è stata parte di una comunità urbana a statuto speciale e capitale dell'autoproclamata Repubblica dell'Artsakh dal 1994 fino all'offensiva azera nella regione del 2023.
La città si trova in una valle sulle pendici orientali della catena montuosa del Karabakh, sulla riva sinistra del fiume Qarqarçay (Karkar).[2] L'area che sarebbe diventata Step'anakert era originariamente un insediamento armeno di nome Vararakn.[3] Durante il periodo sovietico, la città divenne la capitale dell'Oblast' autonoma del Nagorno-Karabakh, diventando un centro di attività economica e industriale.[4] Inoltre, la città divenne un focolaio di attività politica, servendo da centro per le manifestazioni armene che chiedevano l'unificazione del Nagorno-Karabakh con l'Armenia. Step'anakert ha subito ingenti danni dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica e lo scoppio della prima guerra del Nagorno Karabakh ed è passata nelle mani degli armeni locali con la creazione della Repubblica dell'Artsakh. La città è un centro regionale di istruzione e cultura, essendo sede dell'Università dell'Artsakh, di scuole musicali e di un palazzo della cultura. L'economia si basa sull'industria dei servizi e ha diverse imprese, tra cui le più importanti sono la lavorazione dei prodotti alimentari, la produzione di vino e la tessitura della seta.[2] Nel 2021, la popolazione di Step'anakert era di circa 75.000 abitanti.[5] Il 29 settembre 2023, è stato riferito che le autorità azere avevano preso il controllo della città, e quasi tutta la popolazione armena era fuggita in Armenia.[6]