Lo stoppino[1] (termine derivato da stoppa) o lucignolo è un filo intrecciato di fibra tessile, spesso di cotone, impiegato nelle candele e nelle lampade. Tramite capillarità trasporta il carburante (cera liquida, nel caso di una candela), verso la fiamma: quando questo arriva nell'immediata vicinanza della fiamma vaporizza e, reagendo con l'ossigeno (comburente) presente nell'aria la alimenta.
Molti stoppini sono impregnati di cera (ad oggi è la paraffina la più impiegata), in modo da facilitarne l'accensione. La fibra che compone lo stoppino può essere trattata con sostanze che la rendono più resistente alle fiamme, per evitare che si consumi troppo in fretta.
Gli stoppini possono avere un'anima di metallo, in passato veniva impiegato il piombo, ma il rischio di intossicazione dovuto all'impiego di questo metallo ha fatto preferire altre soluzioni, come lo zinco.
Il diametro e la forma dello stoppino influenzano la velocità della fiamma e devono essere valutati anche in base alla forma e dimensione della candela. Uno stoppino di diametro elevato o troppo lungo creerà una fiamma di dimensioni maggiori, con più veloce scioglimento della cera, mentre uno stoppino troppo corto potrebbe causare lo spegnimento della fiamma. In passato gli stoppini venivano tagliati con apposite forbici, mentre al giorno d'oggi sono progettati in modo da consumarsi con l'avanzare della fiamma.