La storia della Cornovaglia risale al Paleolitico, ma in quel periodo la Cornovaglia fu visitata solo sporadicamente da gruppi di esseri umani. L'occupazione continuativa ebbe inizio circa 10.000 anni fa, dopo la fine dell'ultima era glaciale. Quando vi ebbe inizio la storia documentata, nel I secolo a.C., la lingua parlata era il brittonico comune, che si sarebbe evoluto nel brittonico sudoccidentale e poi nella lingua cornica. La Cornovaglia faceva parte del territorio della tribù dei Dumnoni, che comprendeva l'odierno Devon e parti del Somerset. Dopo un periodo di dominio romano, la Cornovaglia tornò sotto il dominio di capi romano-britanni indipendenti e continuò ad avere stretti rapporti con la Bretagna e il Galles, nonché con l'Irlanda meridionale, che le era poco distante, dall'altra parte del Mare Celtico. Dopo il crollo della Dumnonia, il territorio rimanente della Cornovaglia entrò in conflitto con il vicino Regno del Wessex, per caderne sotto il controllo verso la metà del IX secolo pur mantenendo la propria cultura.
Nel 1337 la monarchia inglese creò il titolo di Duca di Cornovaglia, destinato al figlio maggiore ed erede del sovrano. La Cornovaglia, insieme alla vicina contea del Devon, mantenne la Stannary law, che garantiva un certo controllo locale sul suo prodotto più importante, lo stagno, ma all'epoca di Enrico VIII la maggior parte delle vestigia dell'autonomia della Cornovaglia erano ormai abolite, poiché l'Inghilterra stava diventando uno stato sempre più centralizzato sotto la dinastia Tudor. I conflitti con il centro si verificarono durante l'insurrezione della Cornovaglia del 1497 e la rivolta del Prayer Book del 1549.
Verso la fine del XVIII secolo, la Cornovaglia era amministrata come parte integrante del Regno di Gran Bretagna insieme al resto dell'Inghilterra e la lingua cornica era in rapido declino. La rivoluzione industriale portò grandi cambiamenti in Cornovaglia, come l'adozione del metodismo da parte della generalità della popolazione, rendendo la zona nonconformista. Il declino dell'attività mineraria determinò un'emigrazione di massa all'estero e la diaspora della Cornovaglia, nonché l'inizio del rinascimento celtico e del recupero della cultura e della lingua cornica, che diedero origine al nazionalismo cornico alla fine del XX secolo.