«Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.»
La donna nella storia del cristianesimo ha ricoperto una serie di ruoli, in particolare nell'ambito del monachesimo, della cura della salute, dell'educazione e dell'attività missionaria. Fino in epoca contemporanea, le donne erano escluse dai ministeri episcopali e clericali in alcune Chiese cristiane; di contro, un numero significativo di donne ha esercitato la sua influenza sulla vita della Chiesa, a partire dalle contemporanee di Gesù Cristo, passando per sante, teologhe, Dottoresse della Chiesa, missionarie, badesse, suore, mistiche, fondatrici di istituti di vita religiosa, leader militari, sovrane e martiri.
La cristianità è sorta in seno a società patriarcali che ponevano gli uomini in posizioni di autorità nel matrimonio, nella società e nel governo e, nonostante restringesse l'accesso al sacerdozio ai maschi, nei suoi primi secoli ha offerto alle donne un migliore status sociale e per questo ha trovato consenso nella comunità femminile. Con l'eccezione delle Chiese orientali,[2] nella maggior parte delle confessioni le donne hanno rappresentato la maggioranza dei praticanti delle funzioni religiose dal cristianesimo primitivo all'epoca presente.[3] In seguito, in qualità di monache, le donne hanno avuto un ruolo importante nel cristianesimo attraverso conventi e abbazie, e hanno continuato nel corso della storia a essere attive nella fondazione di scuole, ospedali, case di cura e insediamenti monastici. Le donne rappresentano la grande maggioranza dei membri della vita consacrata nella Chiesa cattolica, la chiesa cristiana più diffusa. Dal XX secolo, l'ordinazione femminile si è diffusa in alcune chiese protestanti. Le donne laiche sono state molte attive nel quadro generale della vita delle chiese, supportando le comunità delle parrocchie.
Nella Chiesa cattolica, nella Chiesa ortodossa e nel luteranesimo, a Maria, la madre di Gesù, è riservata una particolare venerazione, che la assurge a modello di virtù materne centrali nella loro visione del cristianesimo.[4] La devozione mariana non è invece una caratteristica del cristianesimo riformato.