Storia della donna nel cristianesimo

«Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.»

La creazione di Eva (Michelangelo, Cappella Sistina)

La donna nella storia del cristianesimo ha ricoperto una serie di ruoli, in particolare nell'ambito del monachesimo, della cura della salute, dell'educazione e dell'attività missionaria. Fino in epoca contemporanea, le donne erano escluse dai ministeri episcopali e clericali in alcune Chiese cristiane; di contro, un numero significativo di donne ha esercitato la sua influenza sulla vita della Chiesa, a partire dalle contemporanee di Gesù Cristo, passando per sante, teologhe, Dottoresse della Chiesa, missionarie, badesse, suore, mistiche, fondatrici di istituti di vita religiosa, leader militari, sovrane e martiri.

La cristianità è sorta in seno a società patriarcali che ponevano gli uomini in posizioni di autorità nel matrimonio, nella società e nel governo e, nonostante restringesse l'accesso al sacerdozio ai maschi, nei suoi primi secoli ha offerto alle donne un migliore status sociale e per questo ha trovato consenso nella comunità femminile. Con l'eccezione delle Chiese orientali,[2] nella maggior parte delle confessioni le donne hanno rappresentato la maggioranza dei praticanti delle funzioni religiose dal cristianesimo primitivo all'epoca presente.[3] In seguito, in qualità di monache, le donne hanno avuto un ruolo importante nel cristianesimo attraverso conventi e abbazie, e hanno continuato nel corso della storia a essere attive nella fondazione di scuole, ospedali, case di cura e insediamenti monastici. Le donne rappresentano la grande maggioranza dei membri della vita consacrata nella Chiesa cattolica, la chiesa cristiana più diffusa. Dal XX secolo, l'ordinazione femminile si è diffusa in alcune chiese protestanti. Le donne laiche sono state molte attive nel quadro generale della vita delle chiese, supportando le comunità delle parrocchie.

Nella Chiesa cattolica, nella Chiesa ortodossa e nel luteranesimo, a Maria, la madre di Gesù, è riservata una particolare venerazione, che la assurge a modello di virtù materne centrali nella loro visione del cristianesimo.[4] La devozione mariana non è invece una caratteristica del cristianesimo riformato.

  1. ^ Galati 3,28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Charles Y. Glock, To Comfort and to Challenge, University of California Press, 1967, p. 41, ISBN 9780520004863.
  3. ^ David Murrow, Why Men Hate Going to Church, Nashville, 2005, 2011. ISBN 978-0785232155.
  4. ^ Remigius Bäumer, Marienlexikon, a cura di Leo Scheffczyk, Regensburg, Institutum Marianum, 1994.

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