La storia di Brescia trae origine dalla fondazione di alcuni insediamenti abitativi sul Colle Cidneo in piena età del bronzo. Nondimeno, è probabile che siti abitati esistessero già alla fine del III millennio a.C. nell'odierna zona sud-orientale della città, come testimoniato anche da ritrovamenti archeologici rinvenuti in loco.[N 1]
Dopo essere divenuta capitale del regno dei galli Cenomani, Brescia entrò sotto la sfera d'influenza romana, diventandone poi un municipium a tutti gli effetti: l'antica Brixia, inoltre, divenne uno dei centri più importanti di tutta l'Italia settentrionale e venne organizzata, da un punto di vista planimetrico, mediante il tipico impianto razionalista dei castra militari, con conseguenze da un punto di vista urbanistico concretamente visibili anche in epoca moderna e contemporanea. A seguito della caduta dell'Impero romano d'Occidente Brescia fu contesa dai vari regni romano-barbarici per poi diventare, sotto il dominio longobardo, sede di un importante ducato che diede tra l'altro i natali a più di un re:[N 2] in particolare, la città raggiunse l'apice del proprio prestigio e potere politico sotto il regno dell'ultimo monarca longobardo, re Desiderio, che rese Brescia una dei principali luoghi del potere tramite la fondazione del monastero femminile di San Salvatore-Santa Giulia, tra i più influenti e ricchi enti religiosi italiani ed europei del tempo.[1]
Nel corso del basso medioevo Brescia divenne un libero comune, per poi essere contesa tra i vari potentati che sorsero in epoca successiva: dopo essere stata soggetta ad una prima dominazione viscontea, infatti, la città giurò nel 1426 dedizione alla repubblica di Venezia, che amministrò Brescia fino alla stessa capitolazione della Serenissima, avvenuta nel 1797. In seguito, dopo la breve esperienza della repubblica bresciana e gli eventi che videro la discesa di Napoleone in Italia, la medesima Brescia fu annessa prima al dominio francese ed in seguito austriaco, distinguendosi tra l'altro per l'opposizione esercitata contro il medesimo governo austriaco durante le Dieci giornate di Brescia.[N 3] A seguito degli eventi dell'unità d'Italia, nel 1861, la città divenne parte del neonato regno d'Italia, seguendone le vicende fino all'istituzione della repubblica; Brescia inoltre si distinse durante le vicende della seconda guerra mondiale ottenendo una medaglia d'argento al valore per il significativo contributo che fornì in merito al fenomeno della resistenza italiana.
Arrivata a distinguersi, a partire dagli anni '50 e '60, come la capitale del tondino e come un centro industriale tra i più ricchi a livello italiano ed europeo, la stessa città ha poi affrontato, nel quadro del più generico periodo degli anni di piombo, un attacco terroristico di matrice neofascista, la cosiddetta strage di piazza della Loggia, avvenuta durante una manifestazione sindacale il 28 maggio 1974.
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