La storia di Torregrotta ha inizio in età romana con la formazione dei primi latifondi[1] e comprende le vicende storiche e sociali che si sono succedute fino ai nostri giorni nell'ambito del territorio comunale e ad esso strettamente collegate. Sin dal medioevo e per tutta l'età moderna l'area fu soggetta alla giurisdizione del feudo di Santa Maria della Scala e, in misura minore, di quello di Rocca[2]. La popolazione, prevalentemente contadina, si concentrò nel Casale del feudo Scala, abbandonandolo a partire dal XIV secolo[3]. L'odierno centro abitato nacque soltanto all'inizio del 1500 quando il Casale fu riedificato per volere dell'imperatore Carlo V e si sviluppo nel corso dei secoli successivi[4][5]. Con il dissolvimento dei feudi in seguito alle riforme amministrative dei Borbone, il Casale, chiamato Torre, e i suoi possedimenti passarono sotto il controllo del Comune di Roccavaldina[5]. A partire dalla seconda metà dell'ottocento, lo sviluppo sociale ed economico di Torre, ormai divenuta Torregrotta, causò una serie di contrasti con Roccavaldina, dapprima in ambito religioso e poi in quello civile, che culminarono nella scissione amministrativa delle due comunità nel 1923[6].