Con l'espressione striscia di frontiera polacca (in tedesco Polnischer Grenzstreifen, in polacco Polski Pas Graniczny) o striscia di confine polacca ci si riferisce ai quei territori che l'Impero tedesco voleva annettersi dal Regno del Congresso durante la prima guerra mondiale. Appare in alcuni piani proposti da ufficiali tedeschi come il territorio che il Regno di Polonia avrebbe dovuto cedere all'Impero tedesco dopo la vittoria degli Imperi Centrali. I polacchi e gli ebrei che abitavano in questo territorio sarebbero stati espulsi e al suo posto si sarebbero insediati coloni tedeschi.[1][2] L'area proposta della striscia di frontiera era di circa 30.000 km quadrati (approssimativamente come il Belgio) e 2 milioni di persone sarebbero state espulse per far posto a tedeschi.[3] La striscia sarebbe inoltre servita per separare la popolazione polacca della Grande Polonia prussiana da quella del Regno del Congresso. Questo piano è stato descritto come il primo tentativo nella storia europea moderna di rimuovere un'intera popolazione come soluzione a conflitti tra nazioni.[4][5] Con la sconfitta della Germania nella guerra, questi piani non vennero portati a termine.
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