Con il termine Super-io (originale tedesco Über-Ich) o dalla resa in lingua latina Super-ego, secondo la teoria freudiana, si indica una delle tre istanze intrapsichiche che, insieme all'Es e all'Io, compongono il modello strutturale dell'apparato psichico ed è quella che, secondo lo stesso Freud, si origina dalla interiorizzazione dei codici di comportamento, divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino attua all'interno del rapporto con la coppia dei genitori.
Inizialmente il padre della psicoanalisi aveva distinto all'interno della personalità tre dimensioni: una conscia, una preconscia e una inconscia; in seguito opererà una suddivisione della personalità nelle tre sfere sopra elencate.
Il Super-io è costituito da un insieme eterogeneo di modelli comportamentali, oltre che di divieti e comandi, e rappresenta un ipotetico ideale verso cui il soggetto tende con il suo comportamento. «È una sorta di censore che giudica gli atti e i desideri dell'uomo»[1].
Attraverso tale istanza si determina un meccanismo che porta alla frantumazione dell'Io ed alla sua successiva modificazione, in quanto vengono da esso assimilati modelli derivanti da imposizioni altrui. Il Super-io, infatti, scaturisce dal bagaglio culturale e formativo acquisito sin dall'infanzia dai genitori ed in seguito da altri eventuali educatori.
Se quindi, da una parte, tale sfera riveste una funzione positiva, limitando i desideri e le pulsioni umane, dall'altra, causa un senso continuo di oppressione e di non appagamento.