Svjatopolk I Jaropolkovič | |
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Gran Principe di Kiev | |
In carica | 1015 – 1016 (primo mandato) 1018 – 24 luglio 1019 (secondo mandato) |
Predecessore | Vladimir I Svjatoslavič (primo mandato) Jaroslav I Vladimirovič (secondo mandato) |
Successore | Jaroslav I Vladimirovič (primo mandato) Jaroslav I Vladimirovič (secondo mandato) |
Principe di Turaŭ | |
In carica | 988 – 1016 (primo mandato) 1018 – 1019 (secondo mandato) |
Predecessore | Tur (primo mandato) Jaroslav I Vladimirovič (secondo mandato) |
Successore | Jaroslav I Vladimirovič (primo mandato) Jaroslav I Vladimirovič (secondo mandato) |
Nascita | 979 circa |
Morte | 24 luglio 1019 |
Padre | Jaropolk I Svjatoslavič Vladimir I Svjatoslavič (padre adottivo) |
Madre | Irina |
Coniuge | figlia di Boleslao I |
Religione | cristiano ortodosso |
Svjatopolk I Jaropolkovič (Vladimirovič), detto il Dannato (979 circa – 24 luglio 1019), è stato principe della Rus' di Kiev.
Era figlio di Jaropolk I e Irina.
Svjatopolk I fu genero del principe polacco Boleslav I il Coraggioso e principe di Turov, ruolo da cui fu rimosso nel 1012 in seguito ad una cospirazione con Vladimir I.
Svjatopolk, con l'aiuto di truppe polacche, conquistò Kiev il 15 luglio 1015, giorno della morte di Vladimir. Secondo la più antica cronaca russa, la Cronaca degli anni passati, egli fece uccidere i suoi fratelli Boris e Gleb (che in seguito furono canonizzati dalla chiesa russa) e per tale motivo ebbe il soprannome di "Dannato". La sua intenzione era di prendere il controllo di tutte le terre appartenute al padre ma il fratellastro Jaroslav, principe di Novgorod gli si oppone con le armi. Svjatopolk si alleò con i Peceneghi ma fu sconfitto dall'esercito di Jaroslav nella Battaglia di Ljubeč sulla fine del 1016 e dovette fuggire in Polonia. Con l'aiuto dell'esercito polacco Svjatopolk riuscì a riconquistare Kiev il 14 agosto 1018 ma nello stesso anno Jaroslav ritornò e lo bandì. Svjatopolk arruolò un nuovo esercito tra i Peceneghi ma fu sconfitto definitivamente sul fiume Alta il 24 luglio 1019 e morì tentando la fuga verso occidente nelle foreste tra Cecoslovacchia e Polonia.