Il termine taqiyya (in arabo تقية ?), nella tradizione islamica, soprattutto in quella sciita, indica la liceità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l'adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica (ad es. la Ṣalāt), al fine di sottearsi a una persecuzione o a un pericolo grave e imminente contro sé stessi, causato dalla manifestazione esteriore della propria fede islamica.
Il fine consiste nel non destare sospetti, simulando un atteggiamento accondiscendente e non antagonista, all'interno di una comunità ostile verso il singolo credente o verso l'intera comunità islamica. Il termine arabo è traducibile in italiano come paura, stare in guardia, circospezione, timore di Dio, santità, ambiguità o dissimulazione, menzogna.