Teeteto

Disambiguazione – Se stai cercando il matematico greco antico da cui il dialogo prende il titolo, vedi Teeteto (matematico).
Teeteto
Titolo originaleΘεαίτητος
Altri titoliSulla scienza
Ritratto di Platone
AutorePlatone
1ª ed. originaleIV secolo a.C.
Generedialogo
Sottogenerefilosofico
Lingua originalegreco antico
PersonaggiSocrate, Teodoro, Teeteto, Euclide, Terpsione
SerieDialoghi platonici, II tetralogia
Seguito daSofista, Politico

Il Teeteto (in greco antico: Θεαίτητος?, Theaítētos[1]) è un dialogo di Platone riconducibile alla fase della maturità, collocabile tra il 386-367 a.C. in cui il filosofo afferma che è impossibile considerare vera la scienza se non in riferimento all'essere, cioè l'idea. Questo discorso è finalizzato a smentire la soggettività gnoseologica dei sofisti, i quali ritenevano che fossero i sensi a determinare la conoscenza, cosa che invece Platone nega fermamente: per il filosofo si perviene alla conoscenza tramite la dianoia (διάνοια), la ragione matematica e discorsiva.[2]

Non sarebbe nemmeno possibile trasmettere il sapere se non vi fossero verità certe, così come ad esempio viene affermato nell'Eutidemo, dove si giunge alla conclusione che anche l'eristica diventerebbe inutile se fosse vero ciò che i sofisti stessi affermano.[3] Le opinioni di un individuo non fanno una scienza. Alla domanda di Socrate: «che cos'è la conoscenza?», Teeteto cita Protagora e risponde che è sensazione. Bisogna però comprendere quale sia l'interesse reale di Platone per il sofista di Abdera: lo scopo del filosofo è dimostrare che la conoscenza si dà solamente se ci sono le idee.

Va sottolineato però che nel Teeteto le idee non vengono mai menzionate: si parte dalla tesi opposta a quella platonica, si passa a dimostrare che essa è insostenibile, e infine si mette in luce che l'unica soluzione possibile è proprio quella che accetta l'esistenza di enti eterni e trascendenti. Platone affronta così il più grande oppositore suo e quindi anche del razionalismo: l'empirismo/sensismo che identifica verità epistemica conoscibile con la sensazione. Sulla questione delle idee, al Teeteto sono complementari il Parmenide e il Sofista. Il primo è un dialogo aporetico e peirastico della maturità, vale a dire un'opera inconclusiva che non propone una verità assoluta, ma la ricerca della verità.

  1. ^ Platone, Teeteto, o Sulla Scienza, Milano, Feltrinelli, 2005, 144d, p. 36.
  2. ^ Si veda la metafora della linea nel Libro VI della Repubblica.
  3. ^ Eutidemo 286c-288d.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Nelliwinne