La Terra Australis («terra australe» in latino) era un continente ipotetico, la cui esistenza venne postulata per la prima volta nell'antichità, che venne raffigurato sulle mappe tra il XV e il XVIII secolo. L'esistenza della Terra Australis non era basata su testimonianze od osservazioni dirette, ma piuttosto sull'idea che la massa continentale dell'emisfero boreale doveva essere controbilanciata da una massa continentale di pari dimensioni situata in quello australe[1]. Questa teoria del bilanciamento delle terre venne documentata già nel V secolo sulle mappe di Macrobio, che nelle sue opere utilizzò il termine Australis[2].
Agli inizi del XIX secolo, quando ancora non era stata scoperta l'Antartide, l'esploratore britannico Matthew Flinders, nel suo libro A voyage to Terra Australis, chiamò Australia l'unica «terra australe» allora conosciuta, sostenendo che non c'era «nessuna probabilità» di trovare una massa di terra di considerevoli dimensioni più a sud di questa.[3] Il continente che sarebbe stato chiamato Antartide sarebbe stato esplorato solo decenni dopo la pubblicazione del libro, avvenuta nel 1814; con il tempo, presso il grande pubblico, il nome Australia guadagnò popolarità, tanto da divenire prevalente.