Terremoto del Val di Noto | |
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Mappa della Sicilia con la suddivisione isosismica delle aree colpite dall'evento del 9 gennaio in gradi della scala Mercalli. | |
Data | 9 gennaio - 11 gennaio 1693 |
Ora | 13:30 |
Magnitudo momento | 7,5 |
Profondità | 18 km |
Distretto sismico | Alfeo-etna system |
Epicentro | Sortino (prima scossa), Mar Ionio al largo di Catania (seconda scossa) 37°08′24″N 15°00′47″E |
Stati colpiti | Regno di Sicilia |
Intensità Mercalli | XI[1] (catastrofica) |
Maremoto | Sì |
Vittime | > 60.000 |
Posizione dell'epicentro
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Il terremoto del Val di Noto del 9 e dell'11 gennaio 1693 rappresenta, assieme ai terremoti del 1169 e del 1908, l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia orientale in tempi storici.[2] Secondo recenti studi in realtà si potrebbe trattare di due eventi distinti.[3]
Con una magnitudo momento pari a 7,31,[1] è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano.[4][5][6] Risulta inoltre essere il terremoto in Italia più disastroso della storia dell'umanità, almeno tra quelli storicamente accertati.[7]
L'evento sismico provocò la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando con effetti pari o superiori al XI grado MCS (scala Mercalli)[1] una superficie di circa 5600 km² , causando un numero complessivo di circa 60.000 vittime. Fu, fra l'altro, seguito da un maremoto che colpì le coste ioniche della Sicilia e lo Stretto di Messina e, probabilmente, secondo alcune simulazioni, interessò anche le Isole Eolie.[8]