Il Terrore rosso[1][2][3] (in amarico: ቀይ ሽብር, ḳäy šəbbər a volte traslitterato anche come Qey Shibir o Key Shibbir) è stata una violenta campagna repressiva politica in Etiopia ed Eritrea, ideata principalmente dall'allora presidente e dittatore Menghistu Hailè Mariàm, che fu condotta dalla giunta militare Derg contro i gruppi politici avversari di ispirazione marxista-leninista, cominciata il 3 febbraio 1977.
Dopo un processo durato 12 anni, nel 2007 Menghistu è stato condannato in contumacia da un tribunale etiope per genocidio, all'ergastolo, assieme a 108 alti funzionari del Derg. Il 26 maggio 2008 l'appello della procura è stato accolto dalla Corte suprema che lo ha condannato a morte, con altri 38 funzionari del regime militare, con questa sentenza:
«Considerato il ricorso in appello, secondo cui l'ergastolo non è una pena commisurata ai crimini commessi dal regime di Menghistu, la Corte ha deciso di condannare l'imputato a morte.»