Il pentimento, chiamato teshuvah o teshuva (in ebraico תשובה?, letteralmente "ritorno"), è il modo di espiare i peccati nell'ebraismo, spesso raggiungendo la redenzione, collettiva e individuale.
«תְּחַטְּאֵ֣נִי בְאֵז֣וֹב וְאֶטְהָ֑ר תְּ֝כַבְּסֵ֗נִי וּמִשֶּׁ֥לֶג אַלְבִּֽין׃ תַּ֭שְׁמִיעֵנִי שָׂשׂ֣וֹן וְשִׂמְחָ֑ה תָּ֝גֵ֗לְנָה עֲצָמ֥וֹת דִּכִּֽיתָ׃ הַסְתֵּ֣ר פָּ֭נֶיךָ מֵחֲטָאָ֑י וְֽכָל־עֲוֺ֖נֹתַ֣י מְחֵֽה׃ לֵ֣ב טָ֭הוֹר בְּרָא־לִ֣י אֱלֹהִ֑ים וְר֥וּחַ נָ֝כ֗וֹן חַדֵּ֥שׁ בְּקִרְבִּֽי׃»
«Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve... Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.»
Le grandi Festività ebraiche, specialmente Yom Kippur, rappresentano il periodo particolarmente appropriato per la teshuva: durante altre viene invece proibita questa, come in alcuni periodi e/o occasioni e/o presso alcuni individui come il Mohel, un Bar mitzvah, ecc.