The Clash | |
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I Clash in concerto nel 1980 ad Oslo. Da sinistra Strummer, Jones e Simonon. | |
Paese d'origine | Regno Unito |
Genere | Punk rock[1] |
Periodo di attività musicale | 1976 – 1986 |
Album pubblicati | 18 |
Studio | 6 |
Live | 2 |
Raccolte | 10 |
Sito ufficiale | |
The Clash è stato un gruppo musicale punk rock britannico. Attivi dal 1976 al 1986, furono uno dei gruppi più acclamati dalla critica del periodo. Furono formati principalmente da Joe Strummer (voce, chitarra ritmica), Mick Jones (chitarra solista, voce), Paul Simonon (basso, voce) e Nick "Topper" Headon (batteria, percussioni).[2]
I Clash erano famosi per la varietà della loro musica (nel loro repertorio trovano posto reggae, dub, rap, rockabilly, ska e altri generi), per le loro esibizioni dal vivo particolarmente intense, per la sofisticatezza lirica e politica dei loro testi, che li distingueva dalla maggior parte dei loro colleghi appartenenti al movimento punk.
Ottennero successo di critica e di pubblico, soprattutto nel Regno Unito, con l'uscita del loro album di debutto The Clash (1977) e del loro secondo, Give 'Em Enough Rope (1978). Il loro terzo disco, London Calling, uscito nel dicembre del 1979, fece guadagnare loro popolarità anche negli Stati Uniti e, un decennio dopo, la rivista Rolling Stone lo nominò miglior album degli anni '80. La sperimentazione con nuovi generi musicali, iniziata con London Calling, continuò sul loro quarto album Sandinista! (1980). La band poi ottenne un ulteriore successo commerciale con l'uscita di Combat Rock (1982), che include la hit Rock the Casbah.
Nel 1982, il batterista Headon lasciò la band a causa di attriti interni legati alla sua crescente dipendenza dall'eroina, sostituito con il loro primissimo batterista, Terry Chimes. A settembre del 1983, Strummer e Simonon licenziarono Mick Jones perché, a loro dire "si era allontanato dall'idea originale dei Clash".[2] Con una nuova formazione, i Clash pubblicarono il loro ultimo album Cut the Crap nel 1985, prima di sciogliersi poche settimane dopo.
Noti anche con l'appellativo di "The Only Band That Matters" (L'unico gruppo che conta), nel 2010 i Clash sono stati inseriti al ventottesimo posto nella classifica degli artisti immortali stilata dalla rivista Rolling Stone.[3][4]