The Man Who Sold the World album in studio | |
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Artista | David Bowie |
Pubblicazione | 4 novembre 1970 |
Durata | 40:37 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Hard rock[1] |
Etichetta | Mercury Records |
Produttore | Tony Visconti |
Arrangiamenti | David Bowie, Mick Ronson |
Registrazione | Trident Studios, Londra, aprile 1970 - Advision Studios, Londra, maggio 1970 |
Formati | LP, MC, CD |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Regno Unito[2] (vendite: 100 000+) |
David Bowie - cronologia | |
Recensione | Giudizio |
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Ondarock[3] | |
AllMusic[4] |
The Man Who Sold the World è il terzo album in studio del cantautore inglese David Bowie, pubblicato dalla Mercury Records nel 1970 negli Stati Uniti e nel 1971 nel Regno Unito.
Non venne estratto all'epoca alcun singolo. Successivamente due tracce vennero pubblicate anche su 45 giri come lato B: Black Country Rock nel gennaio 1971 e la title track nel giugno 1973.
Nonostante la debole accoglienza iniziale, con gli anni divenne uno degli album di Bowie più considerati: «Solamente dopo alcuni anni il disco ebbe il meritato riconoscimento per il suono e la concezione compositiva d'avanguardia», disse il bassista e produttore Tony Visconti che lo definì «quasi un manuale su come fare un disco alternativo», citandolo come la sua collaborazione preferita con Bowie insieme a Scary Monsters (and Super Creeps).[7]
Artisti di orientamento musicale diverso come Boy George e Kurt Cobain lo hanno spesso citato come fonte d'ispirazione e Gaz Coombes ha dichiarato nel 2003: «Potrei dire che è il mio album preferito di tutti i tempi... Bowie dimostra come sia possibile suonare con una band di hard rock e avere comunque idee sofisticate».[7][8]
L'album è al 57º posto nella classifica dei 100 migliori album di tutti i tempi di NME, al 4º in quella della rivista norvegese Panorama, relativamente al periodo 1970-1998, e al 10º nella classifica dei 50 dischi a orientamento omosessuale del magazine inglese Attitude.[9]