Le toline (dal greco θολός tholós, fanghiglia) sono dei copolimeri che si formano per irraggiamento da parte della radiazione ultravioletta solare di composti organici semplici come metano o etano, spesso combinati con sostanze inorganiche quali l'azoto molecolare (N2). Le toline non si formano in natura sul nostro pianeta, ma sono state ritrovate in grandi quantità sui corpi ghiacciati del sistema solare esterno.
Il termine è stato coniato dall'astronomo Carl Sagan per descrivere l'ammasso di sostanze ricche in azoto difficilmente identificabili che sono state ottenute in seguito agli esperimenti, sul modello dell'esperimento di Urey-Miller, condotti sulle miscele di gas che costituiscono l'atmosfera di Titano.[1] Il termine è stato utilizzato per descrivere genericamente i composti organici di colore rossiccio-marrone rintracciati sulle superfici di alcuni corpi celesti.
Si è scoperto che le toline si comportano come uno schermo che protegge la superficie di un corpo celeste dalla radiazione ultravioletta.[2] È inoltre noto che una grande varietà di batteri del suolo è in grado di servirsi delle toline come fonte di atomi di carbonio; per questa ragione si ritiene che tali composti siano stati la fonte di nutrimento per i primissimi procarioti eterotrofi prima dell'acquisizione della capacità di fissare il carbonio.[3]