Toxoplasmosi | |
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Toxoplasma gondii da una goccia di liquido peritoneale ottenuto da un topo inoculato con T. gondii. | |
Specialità | infettivologia e ostetricia e ginecologia |
Eziologia | Toxoplasma gondii |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 130 |
ICD-10 | B58 |
MeSH | D014123 |
MedlinePlus | 000637 |
eMedicine | 229969 |
La toxoplasmosi è una malattia parassitaria causata dal parassita Toxoplasma gondii.[1] Le infezioni da toxoplasmosi solitamente non causano sintomi negli esseri umani adulti.[2] Talvolta si possono riscontrare un paio di settimane o un mese di lieve malattia simil-influenzale, come dolori muscolari, linfoadenopatia[3] e in pochi casi si sviluppano problemi agli occhi, ma solo a coloro che hanno un sistema immunitario debole, possono verificarsi sintomi gravi come le convulsioni e una scarsa capacità di coordinamento. Se una donna viene infettata durante la gravidanza, una condizione nota come "toxoplasmosi congenita" può influenzare il nascituro.[3]
La toxoplasmosi solitamente si contrae dopo aver mangiato cibo mal cotto contenente cisti, con il contatto con le feci di un gatto infetto e con la trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza. Raramente la malattia si trasmette in seguito ad una trasfusione di sangue, né si diffonde tra le persone.[1] Il parassita è noto per riprodursi sessualmente nei felidi. Tuttavia, è in grado di infettare la maggior parte degli animali a sangue caldo, compresi gli esseri umani.[4] La diagnosi viene tipicamente formulata testando il sangue per la presenza di anticorpi oppure verificando la presenza nel liquido amniotico del DNA del parassita.[5]
La principale forma di prevenzione consiste nel preparare e cuocere adeguatamente gli alimenti. Si raccomanda inoltre che le donne in gravidanza non puliscano le lettiere dei gatti.[6] Nelle persone altrimenti sane, non è solitamente necessario alcun trattamento. Durante la gravidanza, possono essere prescritti la spiramicina o la pirimetamina/sulfadiazina e l'acido folinico.[7]
Fino a metà della popolazione mondiale è infettata da toxoplasmosi, ma risulta asintomatica.[8] Negli Stati Uniti, circa il 23% della popolazione ha il parassita,[9] un dato che in alcune zone del mondo arriva fino al 95%.[1] Circa 200.000 casi di toxoplasmosi congenita si verificano ogni anno.[10] Il parassita è stato descritto per la prima volta nel 1908 da Charles Nicolle e Louis Manceaux. Nel 1941, la trasmissione durante la gravidanza, da madre a bambino, è stata confermata.[11]