Travesti è una persona a cui, in alcune culture, soprattutto in America meridionale, è stata assegnata al momento della nascita un'appartenenza al sesso maschile, ma che ha invece un'identità di genere prettamente femminile. I travesti vengono definiti come un terzo sesso, ma non tutti di loro vedono se stessi in questa maniera.
Travesti era inizialmente un termine eminentemente dispregiativo, ma è stato recuperato come "sostantivo politico" dagli attivisti travesti argentini e peruviani[1], emergendo sempre più come gruppo sociale distinto a partire dagli anni settanta[2].
Il termine deriva da 'trans-vestir' ('cross-dress'): nei paesi di lingua francese il termine indica il travestito, chi ama abbigliarsi come il sesso opposto al proprio, o il travesti (en travesti) dell'opera teatrale; nella lingua greca la stessa parola (τραβεστί[3]) è anche utilizzata per descrivere le persone del "terzo genere" che potrebbero impegnarsi nella prostituzione[4] .
L'identità femminile del travesti include il vestirsi, il parlare, il comportamento e i ruoli sociali e sessuali assunti; modificano il proprio corpo con iniezioni di silicone (il cui uso è divenuto popolare a partire dagli anni '80)[5], protesi mammarie o terapia ormonale, ma non desiderano la riassegnazione chirurgica del sesso.