La trichinellosi o trichinosi è una zoonosi parassitaria causata da nematodi appartenenti al genere Trichinella di cui oggi conosciamo otto specie diverse (Trichinella spiralis, Trichinella nativa, Trichinella britovi, Trichinella murrelli, Trichinella nelsoni, tutte specie incapsulate e Trichinella pseudospiralis, Trichinella papuae, Trichinella zimbabwensis che invece non sono incapsulate) e almeno tre genotipi distinti. È stato calcolato che circa dieci milioni di persone sono a rischio nel mondo.
L'unica specie autoctona italiana è Trichinella britovi, ma in passato ci sono stati focolai umani da importazione causati da altre specie quali la Trichinella spiralis.
La Trichinella ha un ampio spettro d'ospite, dall'uomo agli uccelli, e in alcuni casi anche i rettili, a seconda delle varie specie.
L'unica modalità di contrazione dell'infezione è quella legata all'ingestione di carne cruda o poco cotta proveniente da un ospite infetto.
La malattia è caratterizzata da due fasi: una enterica con sintomatologia a carico dell'apparato gastro-intestinale, legata alla presenza degli adulti a livello intestinale e una parenterale, dovuta al passaggio in circolo delle larve L1, caratterizzata da miosite, edemi localizzati soprattutto al volto e manifestazioni orticarioidi.
Inoltre le larve della Trichinella spiralis, quando ingerite, vanno a incistarsi nei muscoli scheletrici dell'ospite.
Una complicanza talora fatale è la cosiddetta neurotrichinosi, caratterizzata da encefalite e/o miocardite.