Tricloruro di azoto

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Tricloruro di azoto
Nome IUPAC
tricloruro di azoto
Nomi alternativi
tricloroammina
cloruro di azoto(III)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareNCl3
Massa molecolare (u)120,36
Aspettoliquido oleoso giallo
Numero CAS10025-85-1
Numero EINECS233-045-1
PubChem61437
DrugBankDBDB14645
SMILES
N(Cl)(Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,653
Solubilità in acquaimmiscibile, con lenta decomposizione
Temperatura di fusione−40 °C (233,15 K)
Temperatura di ebollizione71 °C (344,15 K)
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)+232
Indicazioni di sicurezza
Frasi H[1]

Il tricloruro d'azoto, conosciuto anche come tricloroammina, è un composto dell'azoto trivalente con il cloro, avente formula NCl3.[2] È un composto molto instabile, difficile da ottenere allo stato puro, noto fin dal 1811; è sensibile alla luce e all'acqua, al calore, agli urti ed è pericolosamente esplosivo.[3]

In condizioni ambiente è un liquido denso e oleoso, di colore giallo pallido, piuttosto volatile e di odore pungente, praticamente insolubile in acqua.[4][5] Si scioglie bene in tetracloruro di carbonio, solfuro di carbonio, benzene e cloroformio.[6][7] Si può trovare talvolta come sottoprodotto di reazioni chimiche tra i composti azotati, come l'urea, e il cloro o ipocloriti, come può accadere ad esempio nelle piscine.[8]

  1. ^ Questa sostanza non è stata ancora classificata ufficialmente in termini di pericolosità o non è stata ancora trovata una fonte affidabile e citabile.
  2. ^ NCl3 - Molecule of the Month April 2017 - HTML-only version, su www.chm.bris.ac.uk. URL consultato il 31 marzo 2023.
  3. ^ N. N. Geenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, p. 439, ISBN 0-7506-3365-4.
  4. ^ GESTIS-Stoffdatenbank, su gestis.dguv.de. URL consultato il 29 marzo 2023.
  5. ^ N. N. Geenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, p. 441, ISBN 0-7506-3365-4.
  6. ^ (EN) PubChem, Nitrogen trichloride, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 29 marzo 2023.
  7. ^ (DE) Arnold F. Holleman, E. Wiberg e N. Wiberg, VII. Die Molekülumwandlung, in Anorganische Chemie, 103ª ed., DE GRUYTER, 2017, pp. 796-797, ISBN 978-3-11-026932-1.
  8. ^ (EN) Nitrogen_trichloride, su www.chemeurope.com. URL consultato il 29 marzo 2023.

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