Trissino (famiglia)

Trissino
Di verde bandato contromerlato d'oro, il tutto accollato all'aquila bicipite nera rostrata e membrata d'oro, armata e linguata di rosso, sormontata dalla corona del Sacro Romano Impero
Titoliconti
FondatoreCorrado[1]
Data di fondazioneX secolo
Conti di Trissino
di Valdagno
e terre annesse[2]
Stemma
Stemma
Stemma dei conti Trissino

Blasonatura: di verde bandato contromerlato d'oro, il tutto accollato all'aquila bicipite nera rostrata e membrata d'oro, armata e linguata di rosso, sormontata dalla corona del Sacro Romano Impero

Data di creazioneprima del sec XI, evidenze storiche trovano conferma con Federico Barbarossa a Olderico II nel 1154 e successivamente con Federico II di Svevia nel 1236 ai fratelli Uguccione e Goffredo
Creato daSacro Romano Imperatore
Primo detentoreOlderico III, sec XII, il primo storicamente accertato
Trasmissionelegge salica
Titoli sussidiariconti e signori di Brendola, Castelgomberto, Cornedo, Montecchio, Sandrigo, Valdagno, ecc. per i diversi rami della famiglia.

Per il ramo Trissino dal Vello d'Oro: Conti Palatini, Cavalieri dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavalieri della Milizia Aurata.

Per tutti i rami: patrizi della città di Vicenza, nobili e cavalieri trasmissibili per via maschile e femminile

Trattamento d'onoretrattamento di Eccellenza
Famiglia
RamiTrissino dal Vello d'Oro (viventi), Trissino Baston (estinto), Trissino di Riale (estinto), Trissino di Sandrigo (estinto), Trissino Della Pietra (estinto), Trissino di Castelmaggiore (estinto), Trissino Paninsacco (viventi), Trissino da Lodi (viventi)

La famiglia Trissino (pronuncia Trìssino, /ˈtrissino/) è un'antica casata nobiliare del territorio vicentino. Di presunta origine germanica[3], la famiglia ricevette l'investitura feudale da parte sia del Sacro Romano Impero sia della Chiesa venendo insigniti del titolo di conte tra il X e l'XI secolo; i suoi domini comprendevano l'omonimo paese di Trissino, nell'attuale provincia di Vicenza, e i borghi vicini, come Valdagno, Cornedo Vicentino, Castelgomberto e Sarego, tanto che la Valle dell'Agno fu nota per diversi secoli come la Valle di Trissino.[4]

I Trissino divennero influenti già attorno all'anno 1000 e per tutta la durata delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, erigendo diversi castelli nella Valle di Trissino[5], per poi essere considerati in epoca rinascimentale una delle famiglie più in vista della città di Vicenza.[4][6][7] Da essi si generò il ramo collaterale dei conti Trissino da Lodi, blasonata famiglia radicata tra Milano e Piacenza, che ebbe uno sviluppo storico del tutto autonomo.

L'esponente più celebre della dinastia fu l'umanista Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro (1478-1550), noto per essere stato il più illustre intellettuale vicentino del Cinquecento e il mentore di Andrea Palladio.

Un suo omonimo e discendente diretto, Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro (1877-1963), fu il primo italiano a vincere alle Olimpiadi, precisamente ai Giochi della II Olimpiade, a Parigi nel 1900: il 31 maggio, piazzandosi al secondo posto nel salto in lungo a cavallo, vinse la prima medaglia azzurra in assoluto e il 2 giugno, arrivando primo nel salto in alto a cavallo, si aggiudicò il primo oro olimpico italiano.

La famiglia è ancora fiorente a Milano e nel comune di Gaiole in Chianti col ramo primogenito dei Trissino dal Vello d'Oro, i cui ultimi nati rappresentano la quarantaquattresima generazione della stirpe, e tra Vicenza e il paese di Trissino col ramo cadetto dei Trissino di Paninsacco.

  1. ^ Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, 1890.
  2. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana, 1932, vol 6º pag 717.
  3. ^ Giambattista Pagliarino, Croniche di Vicenza, 1663, libro VI, pagg 250-252.
  4. ^ a b Bernardo Morsolin, Giangiorgio Trissino o monografia di un letterato del secolo XVI, 1878, pag 2.
  5. ^ Antonio Canova, Giovanni Mantese, I castelli medioevali del vicentino, 1979, pag 239 e seguenti.
  6. ^ Franco Barbieri, Mario Saccardo, Scamozzi a Vicenza-Palazzo Trissino Baston, 1996, pag 9.
  7. ^ Silvano Fornasa, Trissino, famiglia, in AA.VV., Dizionario Biografico della Valle dell'Agno, 2012.

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