Il turismo in Pakistan è stato definito da Lonely Planet come il grande affare dei prossimi anni nel paese.[1] Il Pakistan con le sue differenti culture, popolazioni e paesaggi variegati è riuscito ad attrarre più di 900.000[2] persone nel 2012[3].
L'industria turistica pakistana è stata al suo apice nel corso degli anni '70 del XX secolo, quando il paese ha ospitato un numero senza precedenti di visitatori stranieri, grazie al percorso hippie; le principali destinazioni scelte da tali turisti sono state il Passo Khyber, Peshawar, Karachi, Lahore, il distretto di Swat e Rawalpindi[4].
La gamma delle attrazioni presenti comprende le rovine della civiltà della valle dell'Indo come Mohenjo-daro, Harappa e Taxila, sino alle stazioni collinarie ai piedi dell'Himalaya le quali attirano gli appassionati di sport invernali. Il Pakistan è sede di diverse catene montuose con cime oltre i 7.000 metri di altezza, cosa questa che attrae avventurieri ed appassionati di alpinismo provenienti da tutto il mondo, soprattutto il K2[5].
Le aree più settentrionali posseggono molte fortezze antiche con un'architettura originale, oltre alla valle dello Hunza e a quella di Chitral, sede di piccole comunità preislamiche (ad esempio l'etnia dei Kalash che seguono l'animismo). Il fascino romantico della provincia di Khyber Pakhtunkhwa è senza tempo e leggendario. La provincia del Punjab ospita invece il luogo in cui Alessandro Magno condusse la battaglia dell'Idaspe sul fiume Jhelum e la storica città di Lahore, capitale culturale del Pakistan e con molti esempi di architettura Moghul, come la Moschea Imperiale, i giardini Shalimar, la tomba di Jahangir ed il forte di Lahore.
Prima dello scoppio della crisi economica globale il Pakistan riceveva più di mezzo milione di turisti annualmente[6]; tuttavia questo numero è sceso a valori prossimi allo zero dal 2008 sia a causa dell'instabilità politica interna del paese, con molti governi che dichiarano il Pakistan come esser non sicuro e alquanto pericoloso da visitare.
Nel mese di ottobre del 2006, appena un anno dopo il terremoto del Kashmir del 2005, il The Guardian ha pubblicato quella che è stata descritta come una lista dei cinque principali siti turistici del paese, al fine di aiutare l'industria turistica pakistana[7]: le cinque località includono Taxila, Lahore, la strada del Karakorum, Karimabad (Hunza) e il lago Saiful Muluk.
Per promuovere il vario ed unico patrimonio culturale del Pakistan il primo ministro ha lanciato nel 2007 la campagna di marketing "Visit Pakistan"[8]; questa ha prodotto diversi eventi durante tutto il corso dell'anno, tra cui fiere e feste religiose, manifestazioni sportive regionali, un gran numero di mostre d'arte e d'artigianato, feste popolari e aperture di complessi museali storici[9]. Nel 2009 il "Travel & Tourism Competitiveness Report" del Forum economico mondiale ha classificato il Pakistan come una delle mete turistiche "top" per i suoi siti di patrimonio dell'umanità, che vanno dalle foreste di mangrovia del sud alle città millenarie della valle dell'Indo[10].
Il Pakistan è un territorio molto diversificato, centro di varie religioni e insediamenti precedenti di molto alla creazione dell'attuale stato nazionale: attualmente costituito da quattro grandi province, Sindh, Punjab, Khyber Pakhtunkhwa e Belucistan e quattro territori, il Territorio della capitale Islamabad, le Aree Tribali di Amministrazione Federale, Azad Kashmir e Gilgit-Baltistan. La ricca diversità fisica della nazione ha fatto sviluppare il paese in un hotspot di biodiversità e turistico per i viaggiatori.