L'umanesimo, inteso in senso odierno come generica concezione della vita, rappresenta una categoria di diverse filosofie etiche che, appellandosi a qualità umane universali, particolarmente alla razionalità,[2][3] affermano la dignità e il valore di tutte le persone sulla base della capacità di distinguere il giusto da ciò ch'è sbagliato.
È una componente di una varietà di sistemi filosofici più specifici e ha sempre incorporato diverse scuole religiose di pensiero. L'umanesimo può essere considerato come un processo attraverso cui la verità e la moralità vengono scoperte attraverso l'investigazione umana. Focalizzandosi sulle capacità di autodeterminazione, l'umanesimo rifiuta giustificazioni trascendentali, così come la dipendenza da credenze ritenute senza ragione, il soprannaturale o i testi che hanno presunta origine divina. Gli umanisti sostengono la moralità universale basata sulla comunanza della condizione umana, suggerendo che le soluzioni a problemi umani sociali e culturali non possono essere campanilistiche.[4] L'umanesimo è conosciuto per adottare i principi dell'etica della reciprocità e di un individualismo non eccessivo, come citato da Oscar Wilde: «L'egoismo non è vivere come uno desidera di vivere, è chiedere agli altri di vivere come uno desidera vivere».