Undaria pinnatifida | |
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Classificazione filogenetica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Chromalveolata |
Ordine | Laminariales |
Famiglia | Alariaceae |
Classificazione classica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Chromista |
Superphylum | Heterokontophyta |
Phylum | Ochrophyta |
Classe | Phaeophyceae |
Sottoclasse | Fucophycidae |
Ordine | Laminariales |
Famiglia | Alariaceae |
Genere | Undaria |
Specie | U. pinnatifida |
Nomenclatura binomiale | |
Undaria pinnatifida Harvey (Suringar), 1873 | |
Nomi comuni | |
La Undaria pinnatifida (Harvey (Suringar), 1873) o wakame è un'alga, classificata tra le cosiddette "alghe brune" nel clade degli stramenopili, secondo la classificazione filogenetica.
È originaria dei mari dell'Estremo Oriente, mentre un'alga simile, Alaria esculenta, conosciuta nei paesi anglosassoni come wing kelp, dabberlocks o murlins, abbonda nelle acque atlantiche. È simile alle kombu, con il quale nome si indicano alghe commestibili appartenenti al genere Laminaria. Dalla metà degli anni ottanta, riscontrando interesse economico per gli impieghi alimentari e cosmetici, l'alga è oggetto di colture lungo le coste bretoni del Finistère nel nord della Francia.
Undaria, come Laminaria, prospera in correnti rapide, e le fronde più tenere provengono proprio dalle acque più turbolente. Cresce fino ad una trentina di centimetri di altezza in acque profonde dai 6 ai 12 metri. Il massimo sviluppo avviene nei mesi invernali e la raccolta si pratica in primavera con una barca e un lungo rastrello o gancio attaccato ad una fune che, attorcigliandosi, stacca le alghe dalla roccia cui aderiscono. Portate a riva, si fanno seccare e vengono imballate o immerse brevemente in acqua bollente e subito dopo in acqua fredda, per poi essere messe a seccare appese ad una fune.
In Giappone la wakame fresca scottata è venduta nei mercati con le verdure di terra appena colte. Quella destinata all'esportazione normalmente è essiccata.
La scottatura ha due scopi principali: donare alla wakame un colore verde e inibire la crescita di microrganismi che fermentano, consentendo di vendere la pianta come verdura fresca più a lungo.
In Occidente per il gusto leggero è una delle più gradite per chi non ha familiarità col sapore delle alghe. Se presa secca è simile alla kombu, ma dopo l'ammollo si differenziano notevolmente: la kombu si presenta come una larga striscia bruna, la wakame si apre a foglia verde attaccata ad una nervatura divisoria; è dalla grossezza di quest'ultima che si distingue il tipo di wakame: da foglia (di qualità superiore) o da stelo (di qualità inferiore).
È stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.