L'uomo universale (in latino: homo universalis, "uomo universale"), detto anche genio universale o polìmate (in greco: πολυμαθής, polymathēs, "che ha imparato molto"), è una persona, particolarmente erudita e sapiente, che eccelle in molteplici campi, nell'arte così come nella scienza e nella letteratura, avendo profonde conoscenze, insolitamente versatili, sui più svariati argomenti[2], che lo porta a produrre opere di importante rilevanza artistica, scientifica, etica o sociale.
^La definizione di "uomo universale" è stata contestata da Benedetto Croce il quale ha rilevato come fosse diffusa presso i contemporanei la fama di apoliticità di Leonardo per il suo noto disinteresse per gli affari pubblici. Questo aspetto della personalità di Leonardo non si adatta quindi alla definizione di "uomo universale" ma piuttosto la «bilateralità di attitudini, attitudine di pittore e attitudine di scienziato naturalista; e l’aggettivo "universale" (ecco la conclusione cui volevamo giungere) esprime enfaticamente e iperbolicamente la maraviglia destata da quella duplice attitudine, degna certamente di maraviglia» (in B. Croce, Saggio sullo Hegel, p. 224).