Vangelo degli Ebrei o Vangelo secondo gli Ebrei è il nome utilizzato in citazioni patristiche dal II al V secolo per designare un testo evangelico esistente in quel periodo, ma che i cristiani di lingua greca conoscevano poco;[1] di esso si sono conservati solo frammenti, proprio attraverso le citazioni patristiche.
I principali testimoni sono Papia di Ierapoli, Egesippo, Ireneo di Lione, Clemente di Alessandria, Origene, Eusebio di Cesarea, Epifanio di Salamina e Sofronio Eusebio Girolamo. In base alle contrastanti caratteristiche delle citazioni patristiche, è possibile distinguere tre vangeli indicati dai Padri della Chiesa col nome di "Vangelo degli Ebrei", anche se non tutti gli studiosi moderni concordano su questa distinzione[2]: il Vangelo degli Ebioniti, il Vangelo dei Nazarei e il Vangelo secondo gli Ebrei vero e proprio.[3]