Accanto ai verbi attivi e passivi, in latino vi sono anche i verbi deponenti e i verbi semideponenti.
I verbi deponenti sono così chiamati poiché hanno deposto la forma attiva e presentano forma passiva, pur conservando un significato attivo. Anche i verbi deponenti possono essere transitivi e intransitivi e possono essere suddivisi in quattro coniugazioni:
Questi verbi si coniugano come la forma passiva della corrispondente coniugazione, tranne che nel participio presente e futuro, nell'infinito futuro, nel gerundio e nel supino accusativo, dove mantengono forma e significato attivi. Inoltre i deponenti transitivi hanno anche il gerundivo e il supino ablativo, di forma e significato passivo. Quindi ad esempio con il verbo hortari (esortare) abbiamo le seguenti forme all'attivo:
Il gerundivo ed il supino in -u hanno, oltre la forma, anche il significato passivo: hortandus = da esortare; hortatu = a essere esortato.
I verbi semideponenti sono così chiamati perché presentano forma attiva e significato attivo, nei tempi derivati dal presente, e forma passiva con significato attivo, nei tempi derivati dal perfetto. Essi sono:
Ad essi si possono aggiungere i verbi revertor (ritorno) e assentior (approvo), che hanno forma attiva nei tempi derivati dal perfetto e forma passiva in quelli derivati dal presente e fio, fis, factus sum, fieri, "essere fatto", "divenire", "accadere". Tale verbo, tuttavia, è usato come passivo di facio anche nei composti, quindi è avvertito non come semideponente ma proprio come passivo. Tant'è vero che, all'originario fio (che deriva dalla stessa radice da cui deriva fui) si è aggiunto, per il perfetto, proprio quello che sarebbe il vero e proprio perfetto passivo di facio, vale a dire participio perfetto di facio e indicativo presente di sum.