Via Giulia | |
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Altri nomi | via Recta |
Nomi precedenti | via Magistrale |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Roma |
Quartiere | Regola, Ponte |
Informazioni generali | |
Tipo | via di comunicazione |
Lunghezza | 950 m |
Pavimentazione | sampietrini |
Intitolazione | Giulio II della Rovere |
Progettista | Donato Bramante |
Costruzione | 1508 |
Collegamenti | |
Inizio | Piazza San Vincenzo Pallotti |
Fine | Piazza dell'Oro |
Mappa | |
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Via Giulia è una strada di Roma, importante per motivi storici e architettonici.
La strada, il cui progetto fu commissionato da Giulio II a Donato Bramante, fu una delle prime importanti realizzazioni urbanistiche della Roma papale. La sua apertura rispondeva a tre scopi: la creazione di un'arteria di scorrimento inserita in un nuovo sistema di strade sovrapposto al dedalo di vicoli della Roma medievale; l'edificazione di un grande viale circondato da sontuosi edifici per testimoniare la rinnovata grandezza della chiesa; e infine, la fondazione di un nuovo centro amministrativo e bancario vicino al Vaticano, sede dei papi, e lontano dal tradizionale centro cittadino del Campidoglio, dominato dalle famiglie baronali romane avversarie della chiesa.
Nonostante l'interruzione del progetto dovuto alla Pax Romana del 1511 e alla morte del papa due anni dopo, la nuova strada divenne da subito uno dei centri principali del Rinascimento a Roma. Numerosi palazzi e chiese furono costruiti dai più importanti architetti dell'epoca, come Raffaello Sanzio e Antonio da Sangallo il Giovane, i quali spesso scelsero anche di trasferirsi nella via. A questi si affiancarono diverse famiglie nobili, mentre le nazioni europee e le città stato italiane scelsero di costruire le loro chiese nella via o nelle immediate vicinanze.
Nel periodo barocco l'attività edilizia, diretta dai migliori artisti dell'epoca come Francesco Borromini, Carlo Maderno e Pietro da Cortona, proseguì senza sosta, mentre la strada, indirizzo favorito della nobiltà romana, divenne teatro di tornei, feste e sfilate carnevalesche. In questo periodo i papi e i mecenati privati continuarono ad occuparsi della strada fondando istituti di carità e fornendo acqua potabile alla zona.
Dalla metà del XVIII secolo, lo spostamento del centro della città verso il Campo Marzio causò la cessazione dell'attività edilizia e l'abbandono della strada da parte della nobiltà. Quest'ultima venne sostituita da una popolazione artigiana che vi si trasferì insieme alle sue botteghe, e Via Giulia assunse quell'aspetto solitario e solenne che l'avrebbe caratterizzata per duecento anni.
Dopo un declino di due secoli, a partire dalla metà del Novecento la strada ha vissuto una rinascita, e adesso è di nuovo uno degli indirizzi più prestigiosi della città.