Virginia Hall | |
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Virginia Hall riceve la Distinguished Service Cross nel 1945 dal generale Donovan, capo dell'OSS.[1] | |
Nascita | Baltimora, 6 aprile 1906 |
Morte | Rockville, 8 luglio 1982 |
Luogo di sepoltura | Pikesville |
Dati militari | |
Paese servito | Stati Uniti Regno Unito Francia libera |
Unità | |
Anni di servizio | 1940-1966 |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Azioni | Operazione Jedburgh |
Decorazioni | |
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Virginia Hall Goillot (Baltimora, 6 aprile 1906 – Rockville, 8 luglio 1982) è stata una militare statunitense che ha lavorato con lo Special Operations Executive (SOE) del Regno Unito e l'Office of Strategic Services (OSS) statunitense, fu impiegata in Francia durante la seconda guerra mondiale.
Sia per il SOE che per l'OSS, l'obiettivo erano le azioni di spionaggio, di sabotaggio e di ricognizione contro le potenze dell'Asse nell'Europa occupata e in particolare contro la Germania nazista. Gli agenti del SOE e dell'OSS impiegati in Francia si allearono con i gruppi di resistenza locali, li rifornirono di armi e attrezzature paracadutate dall'Inghilterra. Nel dopoguerra lavorò per la CIA.
Fu una pioniera del SOE, arrivò nella Francia di Vichy il 23 agosto 1941,[2] prima donna agente a stabilirsi in Francia. Diede vita alla rete Heckler a Lione e, nei 15 mesi successivi, "divenne un'esperta di operazioni di supporto organizzando i movimenti di resistenza; fornì agli agenti denaro, armi e rifornimenti; aiutò i piloti abbattuti a fuggire; offrì rifugi sicuri e assistenza medica agli agenti e ai piloti feriti".[3] Fuggì dalla Francia nel novembre 1942 per evitare di essere catturata dai tedeschi. Tornò in Francia come operatore per l'OSS nel marzo 1944 all'interno della rete Saint.
I tedeschi le diedero il soprannome di Artemis[4] e la Gestapo la considerò "la più pericolosa di tutte le spie alleate".[5]