Si tratta di una tradizione prevalentemente teistica, basata principalmente sulla lettura esegetica dei Veda, delle Upaniṣad (con particolare riguardo a quelle dette visnuite), dei Purāṇa (in particolar modo sui Visnù, Nārada, Bhāgavata, Garuḍa, Padma e Varāha Purāṇa), sugli Itihāsa con particolare attenzione al testo profondamente religioso della Bhagavadgītā .
Visnù è venerato anche sotto la forma dei suoi principali avatara, tra i quali i più popolari sono: Kṛṣṇa e Rāma.
Va tuttavia tenuto presente che vi sono alcune rilevanti e diffuse correnti religiose indù, di origine e natura certamente visnuita, che intendono il dio Kṛṣṇa non come avatara di Visnù, ma come manifestazione plenaria, originale e diretta del Bhagavat, Dio, la Persona suprema[4], nel qual caso gli indologi intendono identificarli più precisamente come kṛṣṇaiti[5].
^Visnuismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 30 gennaio 2019.
^Visnuismo, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 30 gennaio 2019.
^Visnuita, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 30 gennaio 2019.
«Per alcuni vaiṣṇava, come gli śrī-vaiṣṇava, Kṛṣṇa è un'incarnazione di Viṣṇu, e gli è dunque subordinato; per altri come i gauḍīya-vaiṣṇava, Kṛṣṇa stesso è la divinità suprema.»