Wai (saluto)

Wai thailandese
Sampeah cambogiano
Nop in Laos

Il wai è un gesto con cui in Thailandia si saluta e si dimostra rispetto. In Cambogia tale termine viene tradotto con la parola sampeah[1] ed in Laos con nop.[2] In alcuni casi è in tali Paesi anche un modo di dimostrare la propria devozione. Il gesto e il contesto in cui viene usato sono analoghi a quelli del namasté indiano, cingalese e nepalese,[1] con l'utilizzo della posizione di preghiera detta pranamasana o Añjali Mudrā.

Viene realizzato congiungendo le mani, unendo i palmi con le dita rivolte verso l'alto, e tenendole all'altezza del petto, del mento o della fronte, facendo al contempo un inchino. Alcuni dettagli cambiano a seconda della persona o divinità a cui è rivolto il saluto o la riverenza. Viene usato quando le persone si incontrano, al momento dei saluti finali, nonché per ringraziare o per scusarsi.[3]

  1. ^ a b (EN) Lambert M Surhone, Mariam T Tennoe, Susan F Henssonow (a cura di), Sampeah, Betascript Publishing, 2011, ISBN 613-5-31984-1. URL consultato il 16 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2014).
  2. ^ (EN) Kislenko, Arne, Culture and Customs of Laos, ABC-CLIO, 2009, p. 164, ISBN 0-313-33977-5. URL consultato il 16 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2014).
  3. ^ (EN) Andrews, Tim e Siengthai, Sununta (a cura di), The Changing Face of Management in Thailand, Routledge, 2009, p. 77, ISBN 1-134-06815-8. URL consultato il 16 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2014).

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