Wilhelm Martin Leberecht de Wette (Nohra, 12 gennaio 1780 – Basilea, 16 giugno 1849) è stato un teologo e biblista tedesco.
Il suo volume Lehrbuch der historisch-kritischen Einleitung in die kanonischen und apokryphischen Bücher des Alten Testaments (Reimer, Berlino, 1817) contribuì agli esordi del metodo storico-critico.[1]
Nella dissertazione di dottorato difesa nel 1805, de Wette propose che il "libro della legge" scoperto nel tempio dal sacerdote Chelkia, come descritto in 2 Re 22[2], fosse il Libro del Deuteronomio.[3] Secondo Julius Wellhausen, questa tesi rappresentò "l'apertura epocale della critica storica del Pentateuco" e aprì la strada all'ipotesi supplementare.