Women's Army Corps

Women's Army Corps
WAC Air Controller di Dan V. Smith, 1943
Descrizione generale
Attiva1942 - 1978
NazioneStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
ServizioUnited States Army
TipoCorpo femminile dell'esercito
SoprannomeWAC
Comandanti
Degni di notaColonnello Oveta Culp Hobby
Simboli
Simbolo
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Lo Women's Army Corps (WAC) ("Corpo femminile dell'esercito") era il ramo femminile dello United States Army. Fu creato come unità ausiliaria, Women's Army Auxiliary Corps (WAAC) il 15 maggio 1942 dalla Public Law 554,[1] e trasformato in stato di servizio attivo (active duty) nell'Army of the United States[2] come WAC il 1 luglio 1943. La sua prima direttrice fu Oveta Culp Hobby, una donna importante nella società del Texas.[3][4] Lo WAC fu disciolto nel 1978, e tutto il personale fu integrato in unità maschili.

L'organizzazione dello WAAC fu strutturata da numerosi enti dell'esercito coordinati dal tenente colonnello Gillman C. Mudgett, il primo WAAC Pre-Planner; però, quasi tutti i primi piani furono scartati o ampiamente modificati prima di essere realizzati poiché egli si aspettava un corpo di appena 11 000 donne.[5] Quando il presidente Franklin D. Roosevelt firmò la legge, fissò un traguardo di reclutamento di 25 000 donne per il primo anno. Tale traguardo fu inaspettatamente superato, perciò il Segretario alla Guerra Henry L. Stimson decise di aumentare il limite autorizzando l'arruolamento di 150 000 volontarie.[6]

Una maldestra pubblicità e l'aspetto scadente dall'uniforme WAAC/WAC, specie se confrontata con quelle delle altre forze armate, danneggiarono le attività di reclutamento. La resistenza degli alti comandi dell'esercito fu superata dall'efficiente prestazione delle WAAC sul campo, ma l'atteggiamento mentale del "militare medio" rimase generalmente sfavorevole, né mai si realizzò la speranza di sostituire un milione di uomini con altrettante donne. Le United States Army Air Forces divennero convinte antesignane di una condizione militare "regolare" (paritaria) per le donne nell'esercito.[6]

Durante la seconda guerra mondiale complessivamente (tra WAAC e WAC) prestarono servizio circa 150 000 donne.[7] Se escludiamo le infermiere,[8] furono le prime donne che prestarono servizio nell'esercito.[9] Benché la frangia conservatrice della dirigenza dell'esercito e l'opinione pubblica fossero in principio generalmente contrarie al fatto che le donne prestassero servizio in uniforme, la penuria di uomini impose una nuova rotta politica. La maggioranza delle donne fece servizio in patria, ma alcune furono proiettate in vari posti del mondo, tra cui Europa, Nordafrica, e Nuova Guinea. Ad esempio alcune WAC misero piede sulla spiaggia di Normandia poche settimane dopo l'iniziale invasione.[10]

  1. ^ Moore, Brenda. (1996). To Serve My Country, To Serve My Race. New York: New York University Press.
  2. ^ Da non confondersi con lo U.S. Army, lo Army of the United States è una delle quattro componenti principali dello United States Army (assieme a Regular Army, United States Army Reserve e National Guard of the United States; vedi: United States Code, Title 32, Subtitle A, Chapter V, Subchapter F, Part 571 Subpart A, Section 571.1(c/3)), ma è stato inattivo dal 1973, quando gli USA sospesero la leva militare passando ad un'organizzazione delle forze basata su volontari professionali. (Vedi: Bailey, Beth, "America's Army: Making the All-Volunteer Force", Belknap Press; (November 23, 2009))
  3. ^ Treadwell, 1954, pp. 28–30.
  4. ^ Meyer, 1996, pp. 16–18.
  5. ^ Treadwell, 1954, pp. 26–28.
  6. ^ a b Bellafaire, 2003, p. 2.
  7. ^ Bellafaire, 1972, p. 2.
  8. ^ Lo United States Army Nurse Corps era già stato istituito con lo Army Reorganization Act (31 STat. 753) del 2 febbraio 1901.
    Vedi: Carolyn M. Feller, Debora R. Cox (a cura di), Highlights in the history of the Army nurse corps, CMH Pub 85-1, Revised and Expanded, Washington, DC, United States Army Center of Military History, 2000, p. 103.
  9. ^ Filmato audio Video: American Army Women Serving On All Fronts Etc. (1944), Universal Newsreel, 1944. URL consultato il 21 febbraio 2012.
  10. ^ Treadwell, 1954, pp. 387–388.

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